giovedì

In occasione della festa delle donne.....tutto dedicato alla nostra maestra preferita

Un' insegnante severa  (...si fa per dire!!!)
La maestra Maria è severa e bisogna obbedirle immediatamente. Durante le lezioni della maestra Maria si deve alzare la mano per fare una domanda o per dare una risposta; chi non alza la mano quasi certamente è chiamato. Ci si può contare. Ma lei lascia un sacco di tempo per poter rispondere e non si arrabbia se non ci si riesce, a meno che non si è disattenti, e non permette che i compagni prendono in giro il malcapitato. Dice sempre che bisogna dare il tempo per rispondere e che anche lei fa degli errori. È normale sbagliare e doveroso ammettere quando lo si fa. Il che è vero.Spesso non trova alcune delle sue schede e chiede agli alunni di trovargliele. Se si fa la spia su qualcuno, lei dice: “Non voglio saperlo” , a meno che non si tratta di qualcuno che abbia offeso o insultato qualcun’ altro. Corregge di continuo gli errori di grammatica. Se per esempio un bambino dice: “Progresso è … un articolo determinativo” Lei assume un’aria da pazza e dice: ”Che cosaaaa? Gli articoli determinativi sono: “Il, lo, la, l’, i, gli, le. “Siamo stati mesi interi a parlare dei nomi! “Fa paura in quei momenti, ma ha anche un’ aria un’ po’ divertente! Con lei bisogna stare attenti a non usare frasi in dialetto e soprattutto a non ricorrere alla parolaccia. In quei casi lei ribatte: “Questo è un linguaggio da strada! Dove credi di essere!? “ Lei dice sempre” per piacere”,  “grazie” e “scusa”, e se un bambino se ne dimentica, pronuncia lei  le parole al posto suo. Per esempio: “ Grazie per aver trovato il mio libro maestra Maria! “Qualche bambino chiede stupefatto “EH?” ma dopo un po’ci arriva.
Maestra Maria ti vogliamo un mondooooooo di bene!!!!!

Alunni classe quinta

“La legalità conviene”
Nei giorni prima dell’ incontro sulla legalità, all’ Hotel le Rocce, organizzato dalla nostra direttrice Maria Gentile e dal Sindaco Luca Mascolo, con i magistrati Raffaele Cantone e Catello Maresca, la nostra maestra  di geografia ci ha spiegato che questi ultimi sono persone coraggiose che combattono contro i malviventi, cioè i membri della camorra per la nostra sicurezza, mettendo a rischio anche la loro vita. Proprio per questo sono accompagnati dalla scorta, un gruppo di persone che li deve proteggere ad ogni costo. La mattina del 27 Febbraio ci siamo radunati nella piazza “ Paolo Capasso,” insieme alle altre scuole di Agerola. Verso le 10:00 siamo partiti in corteo per raggiungere l’ Hotel e siamo stati anche ripresi dalla Rai. Appena arrivati a destinazione, siamo subito entrati nella sala. Ci siamo seduti ed è iniziato il dibattito. Dopo il discorso dei magistrati l’ assessore Mannini ha chiamato i ragazzi delle varie scuole che avevano preparato delle domande da fare ai magistrati. La nostra scuola aveva preparato un pensiero che io e Delia gli abbiamo consegnato prima di fargli le domande, che loro hanno risposto in modo esplicito e facile da capire. Finito il convegno ho capito che la legalità vuol dire essere legali e rispettare le leggi, e che noi dobbiamo essere bravi fin da piccoli. Questa esperienza mi è piaciuta molto, e vorrei che in futuro si ripetesse anche con altre persone che combattono contro la “Mala Pianta.”
Davide e Teresa
“La legalità conviene
Giornata di dibattiti sulla legalità per il giorno 27 febbraio 2012
Il 27 febbraio scorso abbiamo partecipato alla manifestazione “La legalità conviene”organizzata dal nostro comune .A questa manifestazione hanno partecipato tutte le classi :quinte e quarte delle scuole elementari e tutte le classi delle scuole medie. Alcune settimane prima a scuola le maestre ci hanno parlato della criminalità organizzata e ci hanno spiegato l’importanza del rispetto delle regole. Dopo le spiegazioni abbiamo realizzato dei cartelloni, abbiamo preparato delle domande da rivolgere ai due magistrati, Cantone e Maresca, che sono intervenuti alla manifestazione. La mattina del 27 alle ore 9:30 siamo partiti in corteo dalla piazza di Bomerano e abbiamo raggiunto l’Hotel le Rocce. Quando siamo arrivati alle Rocce c’erano già i due magistrati. Così siamo entrati nella sala e ci siamo seduti. Per prima c’è stato il discorso del benvenuto dal preside dell'I.C.di Agerola, poi il discorso del  Sindaco  Luca Mascolo e infine hanno preso la parola i due Magistrati. Essi con parole semplici ci hanno spiegato il loro duro lavoro e ci hanno fatto capire quanto è importante la legalità. Alcuni di noi hanno avuto la possibilità di rivolgere a loro delle domande ed essi hanno risposto in modo semplice e chiaro. Alla fine dell’incontro io e Davide gli abbiamo donato un piccolo pensiero che da parte loro è stato veramente gradito. La cosa che mi ha colpito di più in questa giornata è stato il fatto che i due magistrati erano accompagnati dalla scorta, questa cosa io l’avevo vista sempre nei film,ma nel vederla da vicino mi sono resa conto che ci sono delle persone che veramente hanno bisogno di essere potette, perché ogni giorno, per difendere tutti noi dalla criminalità, mettono in pericolo la loro vita. Questa giornata è stata veramente bella e non la dimenticherò mai!!!
                                                                  Delia!

mercoledì

8 Marzo Festa della Donna

Oggi, quasi in tutto il mondo, si celebra la giornata della Donna. Tutti noi, sappiamo che la motivazione storica è stata determinata dalla tragedia che coinvolse 129 operaie, uccise nella fabbrica tessile Cotton di New York, bloccate nella struttura perché volevano scioperare, nel lontano 1908. Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie prigioniere all'interno dello stabilimento morirono arse dalle fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne        .
La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.                        
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L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. Oggi ha un senso, per la nostra società e per la nostra cultura, tale celebrazione? Penso proprio di sì! Il cammino della piena emancipazione è appena cominciato, nella consapevolezza dei popoli e dei Parlamenti. Riconoscere valore e dignità ad ogni donna del pianeta terra è vedere il futuro fiorire di rosa e di speranza. La strada è assai lunga davanti a noi. Tuttavia, noi marciamo come umanità verso il sicuro e forte riconoscimento di tale altissima dignità, in sinergia con il versante maschile della vita umana. Sono, maschio e femmina, due ali della stessa umanità che aspira alla felicità e alla gioia. Mi sembra importante riconoscere alcuni punti luce nella storia della donna. Le ragioni sono molteplici. La donna è generatrice di vita. È icona di accoglienza. È sinonimo di famiglia. È  espressione di reciprocità. È cammino verso l’altro più fragile. È apertura al tu. È dialogo. È ponte verso nuove generazioni e nuove scoperte. È dinamismo cosmico. È arte creatrice. È musica per il cuore dell’uomo. È balsamo per le ferite dell’uomo. È anfora profonda che custodisce la luce. È scrigno prezioso che contiene la vita. Essere donna è provocare la vita. La donna è immagine del cielo, l’altra metà, non in contrapposizione quanto in unità con l’uomo, padre, fratello, sposo, compagno. Insieme sono imago Dei (immagine di Dio). Insieme formiamo il caleidoscopio della vita. Auguri alle donne da parte di ogni uomo.
 W le donne.
Pellegrino Gambardella

martedì

Capitolo VI "Un posto curioso"

La casa di Diderot era un posto molto curioso. Esso assomigliava ad un bazar perchè il proprietario Harry era un marinaio e durante i suoi viaggi raccolse una grande quantità di oggetti. Egli aveva due mascotte, Mattia e Diderot. Mattia si occupava che ognuno pagasse il biglietto per far una visita al bazaar, invece Diderot passava la maggior parte del tempo a studiare. I tre gatti si avvicinarono all' ingresso, dove c' era Mattia, il quale disse loro che senza il biglietto non si poteva entrare. Zorba, stufo di sentire le sue lamentere, cacciò fuori un artiglio minacciando la scimmia. Mattia inpaurito li fece entrare.
Salvatore e  Marco

Capitolo V " In cerca di consiglio"

Zorba  scese rapidamente ai piedi dell’ippocastano e attraversò attentamente la strada. Mentre passeggiava fino a raggiungere il ristorante  che dava all'alloggio di Colonnello, un gatto anziano che ha uno strano talento nel dare consigli, Zorba sentì due gatti  che lo prendevano in giro. Il gatto infastidito tirò fuori  un artiglio e li minacciò. Arrivato al ristorante incontrò Segretario, che cercò di fargli avere un appuntamento col consigliere. Sceso  nella cantina,Colonnello lo  salutò con un tono napoletano. Zorba spiegò la situazione al suo amico. Visto che Colonnello non sapeva cosa fare propose di andare a casa di Diderot, un gatto enciclopedico, che grazie al suo dizionario aveva sempre la soluzione. I tre gatti uscirono dalla cantina e così si incamminarono fino a raggiungere la casa di Diderot.
Marco

Capitolo IV "La fine di un volo"

Mentre Zorba si stiracchiava al sole, venne disturbato da una gabbiana, che atterrò di brutto sul balcone. Zorba  le disse che non era stato un bell' atterraggio, ma la gabbianella spiegò che era stata travolta dall' onda nera e che quello era stato il suo ultimo volo. Il gatto, tentò invano di aiutarla, ma la gabbiana lo implorò di farle  tre promesse: di non mangiare l' uovo; di averne cura finchè non sarà nato il piccolo a cui doveva insegnargli a volare. Il gatto fece le  promesse e mentre andava in cerca di aiuto, la gabbianella morì.
Salvatore

Capitolo III "Amburgo in vista"

Kengah aprì le ali per spiccare il volo ma l’onda la sommerse, la macchia nera le incollava le ali al corpo, così immobilizzata era facile preda dei grandi pesci.I suoi compagni ormai dovevano volare molto lontano e lei aspettava la sua morte maledicendo gli uomini che inquinavano il mare con il petrolio, sostanza densa e puzzolente.Disperata all'idea di una fine lenta si agitò e con stupore si accorse che poteva  spiegare le ali anche se impregnate petrolio.Ricordò la storia di un umano chiamato Ycaro e cercò con numerosi tentativi di spiccare il volo e avvicinarsi al calore del sole che avrebbe sciolto quella sostanza dal suo corpo.
Con le ultime energie aprì gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele della chiesa di Amburgo, ma le sue ali si rifiutarono di continuare a volare

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sabato

Capitolo II "Un gatto nero, grande e grosso"

Il bambino, mentre si preparava lo zaino per la partenza, parlava col gatto di cosa avrebbe fatto durante le vacanze. Il gatto pensava che il suo padrone era un bravo ragazzo poiché gli aveva salvato la vita;  racconta che un giorno si era allontanato dalla cesta, dove viveva insieme ai suoi fratelli e sua madre, per cercare del pesce. Mentre camminava, sentì il vuoto sotto i piedi e si ritrovò nella bocca di un pellicano. Il pellicano gli domandò cosa fosse, avendolo scambiato per una rana nera. Ma mentre stava per ingoiarlo arrivò il bambino e lo salvò, tirandolo fuori dalla bocca del pellicano e portandolo a casa. Così il gatto vide la sua famiglia adottiva andar via e pensava che sarebbero state 4 settimane di ozio, ma non sapeva cosa gli sarebbe accaduto. 
Davide