martedì

Capitolo VI "Un posto curioso"

La casa di Diderot era un posto molto curioso. Esso assomigliava ad un bazar perchè il proprietario Harry era un marinaio e durante i suoi viaggi raccolse una grande quantità di oggetti. Egli aveva due mascotte, Mattia e Diderot. Mattia si occupava che ognuno pagasse il biglietto per far una visita al bazaar, invece Diderot passava la maggior parte del tempo a studiare. I tre gatti si avvicinarono all' ingresso, dove c' era Mattia, il quale disse loro che senza il biglietto non si poteva entrare. Zorba, stufo di sentire le sue lamentere, cacciò fuori un artiglio minacciando la scimmia. Mattia inpaurito li fece entrare.
Salvatore e  Marco

Capitolo V " In cerca di consiglio"

Zorba  scese rapidamente ai piedi dell’ippocastano e attraversò attentamente la strada. Mentre passeggiava fino a raggiungere il ristorante  che dava all'alloggio di Colonnello, un gatto anziano che ha uno strano talento nel dare consigli, Zorba sentì due gatti  che lo prendevano in giro. Il gatto infastidito tirò fuori  un artiglio e li minacciò. Arrivato al ristorante incontrò Segretario, che cercò di fargli avere un appuntamento col consigliere. Sceso  nella cantina,Colonnello lo  salutò con un tono napoletano. Zorba spiegò la situazione al suo amico. Visto che Colonnello non sapeva cosa fare propose di andare a casa di Diderot, un gatto enciclopedico, che grazie al suo dizionario aveva sempre la soluzione. I tre gatti uscirono dalla cantina e così si incamminarono fino a raggiungere la casa di Diderot.
Marco

Capitolo IV "La fine di un volo"

Mentre Zorba si stiracchiava al sole, venne disturbato da una gabbiana, che atterrò di brutto sul balcone. Zorba  le disse che non era stato un bell' atterraggio, ma la gabbianella spiegò che era stata travolta dall' onda nera e che quello era stato il suo ultimo volo. Il gatto, tentò invano di aiutarla, ma la gabbiana lo implorò di farle  tre promesse: di non mangiare l' uovo; di averne cura finchè non sarà nato il piccolo a cui doveva insegnargli a volare. Il gatto fece le  promesse e mentre andava in cerca di aiuto, la gabbianella morì.
Salvatore

Capitolo III "Amburgo in vista"

Kengah aprì le ali per spiccare il volo ma l’onda la sommerse, la macchia nera le incollava le ali al corpo, così immobilizzata era facile preda dei grandi pesci.I suoi compagni ormai dovevano volare molto lontano e lei aspettava la sua morte maledicendo gli uomini che inquinavano il mare con il petrolio, sostanza densa e puzzolente.Disperata all'idea di una fine lenta si agitò e con stupore si accorse che poteva  spiegare le ali anche se impregnate petrolio.Ricordò la storia di un umano chiamato Ycaro e cercò con numerosi tentativi di spiccare il volo e avvicinarsi al calore del sole che avrebbe sciolto quella sostanza dal suo corpo.
Con le ultime energie aprì gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele della chiesa di Amburgo, ma le sue ali si rifiutarono di continuare a volare

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sabato

Capitolo II "Un gatto nero, grande e grosso"

Il bambino, mentre si preparava lo zaino per la partenza, parlava col gatto di cosa avrebbe fatto durante le vacanze. Il gatto pensava che il suo padrone era un bravo ragazzo poiché gli aveva salvato la vita;  racconta che un giorno si era allontanato dalla cesta, dove viveva insieme ai suoi fratelli e sua madre, per cercare del pesce. Mentre camminava, sentì il vuoto sotto i piedi e si ritrovò nella bocca di un pellicano. Il pellicano gli domandò cosa fosse, avendolo scambiato per una rana nera. Ma mentre stava per ingoiarlo arrivò il bambino e lo salvò, tirandolo fuori dalla bocca del pellicano e portandolo a casa. Così il gatto vide la sua famiglia adottiva andar via e pensava che sarebbero state 4 settimane di ozio, ma non sapeva cosa gli sarebbe accaduto. 
Davide