La casa di Diderot era un posto molto curioso. Esso assomigliava ad un bazar perchè il proprietario Harry era un marinaio e durante i suoi viaggi raccolse una grande quantità di oggetti. Egli aveva due mascotte, Mattia e Diderot. Mattia si occupava che ognuno pagasse il biglietto per far una visita al bazaar, invece Diderot passava la maggior parte del tempo a studiare. I tre gatti si avvicinarono all' ingresso, dove c' era Mattia, il quale disse loro che senza il biglietto non si poteva entrare. Zorba, stufo di sentire le sue lamentere, cacciò fuori un artiglio minacciando la scimmia. Mattia inpaurito li fece entrare.
Salvatore e Marco
Vogliamo far sentire la nostra Voce, vogliamo condividere le nostre esperienze e raccontare il nostro modo di vivere la scuola. Grazie Maestra per averci aperto questo nuovo canale comunicativo: il Blog della classe Quinta. "Le cose che il bambino ama rimangano nel regno del cuore fino alla vecchiaia". Kahlil Gibran.

martedì
Capitolo V " In cerca di consiglio"
Zorba scese rapidamente ai piedi dell’ippocastano e attraversò attentamente la strada. Mentre passeggiava fino a raggiungere il ristorante che dava all'alloggio di Colonnello, un gatto anziano che ha uno strano talento nel dare consigli, Zorba sentì due gatti che lo prendevano in giro. Il gatto infastidito tirò fuori un artiglio e li minacciò. Arrivato al ristorante incontrò Segretario, che cercò di fargli avere un appuntamento col consigliere. Sceso nella cantina,Colonnello lo salutò con un tono napoletano. Zorba spiegò la situazione al suo amico. Visto che Colonnello non sapeva cosa fare propose di andare a casa di Diderot, un gatto enciclopedico, che grazie al suo dizionario aveva sempre la soluzione. I tre gatti uscirono dalla cantina e così si incamminarono fino a raggiungere la casa di Diderot.
Marco
Capitolo IV "La fine di un volo"
Mentre Zorba si stiracchiava al sole, venne disturbato da una gabbiana, che atterrò di brutto sul balcone. Zorba le disse che non era stato un bell' atterraggio, ma la gabbianella spiegò che era stata travolta dall' onda nera e che quello era stato il suo ultimo volo. Il gatto, tentò invano di aiutarla, ma la gabbiana lo implorò di farle tre promesse: di non mangiare l' uovo; di averne cura finchè non sarà nato il piccolo a cui doveva insegnargli a volare. Il gatto fece le promesse e mentre andava in cerca di aiuto, la gabbianella morì.
Salvatore
Salvatore
Capitolo III "Amburgo in vista"
Kengah aprì le ali per spiccare il volo ma l’onda la sommerse, la macchia nera le incollava le ali al corpo, così immobilizzata era facile preda dei grandi pesci.I suoi compagni ormai dovevano volare molto lontano e lei aspettava la sua morte maledicendo gli uomini che inquinavano il mare con il petrolio, sostanza densa e puzzolente.Disperata all'idea di una fine lenta si agitò e con stupore si accorse che poteva spiegare le ali anche se impregnate petrolio.Ricordò la storia di un umano chiamato Ycaro e cercò con numerosi tentativi di spiccare il volo e avvicinarsi al calore del sole che avrebbe sciolto quella sostanza dal suo corpo.
Con le ultime energie aprì gli occhi e riconobbe il campanile di San Michele della chiesa di Amburgo, ma le sue ali si rifiutarono di continuare a volare
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sabato
Capitolo II "Un gatto nero, grande e grosso"

Davide
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