17 Gennaio 2011: giorno di festa per Agerola
La Festa è una delle massime manifestazioni espressive della vita umana; la ricchezza di vita accumulata nei giorni comuni emerge con forza nella solennità della festa; la festa vale per l’intensità di energia vitale che in essa si concentra; che fiorisce nel suo splendore. Le feste patronali hanno una particolarità: sono intimamente collegate con la vita e la storia dei nostri paesi; non solo si fa la festa del Patrono ma anche del Paese; è una realtà profondamente sentita come l’espressione più cara di una vita comunitaria.
Nel nostro paese la festa Patronale è sentita come un momento particolare di gioia comune.
E’ tradizione onorare il Santo Patrono con festeggiamenti bandistici e processione per tutte le strade del paese : evento solenne di cui la comunità Agerolese è tutta partecipe, infatti, si fa quasi a gara per poter portare a spalla, anche per pochi metri, la statua del Nostro Protettore, perché tutti, per un motivo chi per un altro, si sentono devoti.
In questa speciale occasione viene organizzata anche una fiera di paese: una ventina di bancarelle, che riempiono le strade in frazione Pianillo, espongono una vasta gamma di articoli: abbigliamento, borse, calzature, dolci, utensileria.
Festa Patronale
Nelle fredde sere di gennaio,
sul corso principale
vecchie luminarie
fissano il percorso che porta
alla Chiesa.
Tutto è illuminato
e alla spicciolata
le famiglie raggiungono la "festa"
agghindati degli abiti buoni della domenica.
Le vecchiette,
seduta da ore fuori ai portoni,
osservano con ammirazione
le giovani donne passeggiare a gruppi
in attesa di essere notate.
Gli uomini,
raggruppati sul marciapiede dinanzi al Bar,
proseguano da anni - tra rimbrotti e richiami -
la quotidiana partita a carte,
sorvegliando però con attenzione
l'arrivo della processione.
In piazza, silenzioso,
l'uomo dei palloncini
cerca con lo sguardo
i sorpresi bambini,
assorti dalle variegate bancarelle
che sembrano arrestare il tempo
ed annullare la realtà.
Una musica in lontananza
annuncia l'arrivo del corteo religioso:
<Quant'è bello! Quant'è bello!>
gridano le donne vestite di nero e
tutte protese verso il Santo che,
portato a spalla dai giovani del paese,
sembra rivivere i giorni più lieti.
<Forza ragazzi>, si urlano tra loro,
tutti intrisi di sudore e devozione,
un ultima "ballata"
innanzi alla scalinata
di quella "casa" a Lui consacrata,
e un lungo applauso, fuso alla commozione,
coperto dall'intenso scampanio
e dai frastornanti fuochi pirotecnici,
accompagnano il Santo nella deposizione della propria nicchia.
Felice nel rivederlo nuovamente in Chiesa,
il Parroco, adornato dei paramenti sacri più belli,
alzando gli occhi al cielo e unendo le mani come per pregare,
lo accoglie con gli occhi di un bambino,
che ha atteso il ritorno del padre
dopo una lunga giornata di lavoro. Post pubblicato da G. Maria
sul corso principale
vecchie luminarie
fissano il percorso che porta
alla Chiesa.
Tutto è illuminato
e alla spicciolata
le famiglie raggiungono la "festa"
agghindati degli abiti buoni della domenica.
Le vecchiette,
seduta da ore fuori ai portoni,
osservano con ammirazione
le giovani donne passeggiare a gruppi
in attesa di essere notate.
Gli uomini,
raggruppati sul marciapiede dinanzi al Bar,
proseguano da anni - tra rimbrotti e richiami -
la quotidiana partita a carte,
sorvegliando però con attenzione
l'arrivo della processione.
In piazza, silenzioso,
l'uomo dei palloncini
cerca con lo sguardo
i sorpresi bambini,
assorti dalle variegate bancarelle
che sembrano arrestare il tempo
ed annullare la realtà.
Una musica in lontananza
annuncia l'arrivo del corteo religioso:
<Quant'è bello! Quant'è bello!>
gridano le donne vestite di nero e
tutte protese verso il Santo che,
portato a spalla dai giovani del paese,
sembra rivivere i giorni più lieti.
<Forza ragazzi>, si urlano tra loro,
tutti intrisi di sudore e devozione,
un ultima "ballata"
innanzi alla scalinata
di quella "casa" a Lui consacrata,
e un lungo applauso, fuso alla commozione,
coperto dall'intenso scampanio
e dai frastornanti fuochi pirotecnici,
accompagnano il Santo nella deposizione della propria nicchia.
Felice nel rivederlo nuovamente in Chiesa,
il Parroco, adornato dei paramenti sacri più belli,
alzando gli occhi al cielo e unendo le mani come per pregare,
lo accoglie con gli occhi di un bambino,
che ha atteso il ritorno del padre
dopo una lunga giornata di lavoro. Post pubblicato da G. Maria